Yamaha XJR1300 Big Bad Wolf – Continua il progetto Yard Built di Yamaha, oggi è la volta del “El Solitario” che interpreta con il suo provocatorio stile la massiccia XJr1300.
Il grosso lupo cattivo, Big Bad Wolf, di El Solitario rispetta le linee della XJR e, come per le altre Built Yard (leggi qui: Yamaha Yard Built), non sono stati effettuati tagli al telaio o saldature.
Il motore della BBW (Big Bad Wolf) è stato profondamente rivisto con una potenza che tocca 148 cavalli. Il codone, l’air-box e il puntale sottocarena è realizzato in carbonio dalla Classic Co.
Gli inglesi di Dymag hanno sviluppato le ruote in carbonio, mentre ISR ha realizzato le piastre forcella, pinze freno anteriori a 6 pistoncini e posteriori a 4 pistoncini, e anche i gruppi completi leve freno e frizione.
La forcella anteriore e le sospensioni sono state sviluppate dalla Novatech e alla K-Tech Suspension. Lo scarico è della giapponese Asahina Racing.
Taleo Racing, fornitore ufficiale della MotoGP, ha creato un radiatore dedicato semi circolare, mentre EMD ha lavorato sul paramotore in alluminio. Lo speciale tappo della benzina Racing by TWM spicca dal serbatoio, così come l’incredibile forcellone in alluminio dei nipponici Over Racing valorizza la parte posteriore della moto. “Big Bad Wolf” è stata cablata con strumentazione Motogadget M-Unit e utilizza il dispositivo M-Lock per l’accensione e lo spegnimento.
Il quick shift è di Corona, mentre il gruppo ottico è di PIAA. La nuova Special di El Solitario rimane incollata all’asfalto grazie agli pneumatici Rain Michelin che portano al massimo il divertimento in tutte le condizioni. La splendida grafica e la verniciatura, infine, sono opera dell’artista londinese Death Spray Custom.
«Per noi di El Solitario le moto a quatto cilindri erano una novità» ha aggiunto David Loner di El Solitario. «In un primo momento non riuscivamo ad assimilare bene la sfida e per mesi abbiamo cercato di rispondere alla domanda “come portarla all’estremo?”. A dire il vero se ci chiedevano che cosa ci spaventasse di più, la risposta riguardava in primis prestazioni e tecnologia. Entrambe rappresentavano infatti percorsi sconosciuti e costosi per noi. Improvvisamente, quella “strana avversione” si è trasformata in curiosità e così abbiamo deciso di affrontare la sfida con l’obiettivo di assegnare uno spirito “Racing” alla XJR1300. Considerandoci più “poeti” che ingegneri abbiamo passato molto tempo alla ricerca di chi potesse supportarci al meglio, portando la propria conoscenza del mondo delle competizioni in aiuto al nostro progetto. E proprio la collaborazione con Mauro Abadini di Classic Co. è stata la chiave di volta che ha portato alla luce una Special tra le più muscolose, potenti e straordinarie viste negli ultimi anni. In qualità di direttore tecnico, Mauro ha portato con sé fiducia e competenze da veterano delle corse e da vincitore di moltissime sfide».