Raccia Motorcycles “W1R” – E’ forse la prima volta che mettiamo il nome di una special tra virgolette e questo perché oggi parliamo di una moto che è davvero una via di mezzo tra un restauro ed una special. In poche parole quella dell’articolo non è una vera W1R.
Nella filosofia di Raccia Motorcycles, le special sono delle moto con estetica vintage inglese o italiana ma con solida meccanica giapponese.
Mike LaFuntain si è imbattuto in una foto in bianco e nero che sicuramente non gli ha fatto dormire sonni tranquilli mettendo in moto quella “scimmia” che porta alla realizzazione di moto assolutamente speciali. Di sicuro è stato un parto molto difficile (sette anni di gestazione) ma il risultato ottenuto è di una bellezza clamorosa.
La foto “incriminata” ritraeva un tester giapponese in sella ad una versione racing di una W1 650, una delle (rare) prime moto fatte dalla casa di Akashi, una monocilindrica di ispirazione inglese che avrebbe dovuto conquistare il mercato del nord America.
Numerosi sono stati i tentativi di conoscere qualcosa in più sulla moto ritratta nella foto (compresi contatti con il Sol Levante) ma purtroppo con esiti scarsi. Ancora poco ancora si sa su quella Kawasaki racing del passato così intrigante.
Non potendo avere dati certi per poter realizzarne una replica su base W1 650, Mike ha pensato di ispirarsi ad una somigliante ed amatissima Matchless G45 Production Racer.
Da qui la folle ricerca di pezzi Kawa o comunque giapponesi per assemblare la sua personalissima W1R, ovvero una sorta di MatchlessG45 PR con gli occhi a mandorla. Facile no? Niente affatto.
Dopo aver osservato e misurato le quote ciclistiche della G45 in un museo Mike ha modificato il telaio di una W1 650 per farla assomigliare alla vecchia racer e messo mano ad alimentazione e ai cilindri per una rettifica del motore. Con l’aggiunta di due Mikuni, uno scarico proveniente da una KZ1000 e il rifacimento del cambio la parte motoristica è stata rivitalizzata ed irrobustita del tutto.
Per quello che riguarda le ruote si sono presi dei cerchi non Kawa ma sempre giapponesi ovvero due splendidi Excel. Le gomme, così belle esteticamente invece, non sono dei Dunlop K181s ma dei comunque pregevoli Avon, perfetti per l’aspetto “old brit” dei battistrada.
Se guardate bene le forcelle vi accorgerete che sono “forks” Mach III camuffate per bene mentre il serbatoio, probailmente la parte più faticosamente adattata, è un ex GPZ 750 del 82’.
Sapete cosa pensiamo di questa storia della W1R e del suo rifacimento “in chiave Matchless”? Non c’è nulla che abbia un valore storico in questo potpourri di pezzi vintage (a parte il motore probabilmente) ma è davvero fantastico l’effetto finale che ha ottenuto Mike e la sua Raccia Motorcycles. Del resto, la meccanica delle moto giapponesi è da sempre apprezzata per la sua efficacia e la linea e le idee telaistiche europee delle moto d’epoca sono tutt’ ora affascinanti perciò l’idea di Mike è una follia ben riuscita che ci piace e che fa sognare, proprio come quella foto sbiadita in cui si vede l’unica W1R originale.