Yamaha XJR Patton – I meno attenti pensano che il fenomeno vintage e cafe racer è esploso solo grazie a moto come le Triumph Bonneville e Kawasaki w 650 ma i giapponesi, in verità, non hanno mai smesso di fare moto dal fascino vintage proponendo modelli che per loro sono dei veri e propri ever green: Kawasaki con le Z, Honda con le CB e la Yamaha con le intramontabili XJR.
Anche se ha i cerchi e il manubrio rosso fluo quella che vi mostriamo oggi è proprio una signora XJR, rinvigorita e messa in tiro per sembrare una cattivissima street fighter dal grosso motore alettato.
Il proprietario della XJR Patton è Christian Bagutti, che non potendo tollerare l’appiattimento delle linee della moto di serie e la carenza della personalità delle attuali due ruote, decide di mixare stili differenti tra naked e flat track coniugando aspetti del passato (di serie su XJR) ad un’aggressività tutta nuova.
Il carattere racing è evidenziato da “lampi di colore” rosso fluo (copri-molle ammortizzatori posteriori) e serbatoio con disegno new-vintage yamaha racing, sempre in un brillantissimo rosso.
La tabella trasparente porta numero che include i due faretti poleissoidali allo xenon appare davvero inedita come soluzione estetica e inoltre cela una connessione USB per collegamento smartphone (tachimetro/navigatore) su due calamite fissate ai riser.
Tecnicamente, l’innovativo anteriore è costituito da una pregiata forcella Aprilia rsv 1000 le cui piastre sono state realizzate su disegno di Bagutti. Il posteriore è caratterizzato da una sella biposto totalmente in pelle scamosciata con piccole cuciture rosse e loghi ricamati a mano, disegnata anch’ essa dal proprietario della grossa naked di Iwata.
Interessante l’accoppiamento della sinuosa sella al faretto tondo posteriore regala tanto dinamismo alla Patton, naked che non mostra una certa pesantezza della line che caratterizza la normale XJR di serie nella zona della sella.
Se pensate che il motore non sia cambiato dalla sua controparte originale vi sbagliate: al posto della grossa scatola filtro originale si è optato per dei prestanti K&N che fanno respirare più che bene il grosso quattro cilindri 1300.
Allo scarico invece l’impianto è ora un mutato nella parte successiva ai collettori dove c’è una nuova precamera 4 – 2 con un 4 – 2 – 1 artigianale, mentre per il terminale fa bella mostra di se un compatto silenziatore SC Project, bello e dalla bella “voce”.
Una curiosità: l’ideogrammi che vedete sui lati del serbatoio sono la traduzione in giapponese della parola Yamaha…sorpresi?!