Triumph Speciali – “ I geni esistono per trasmettere i nostri sogni e le nostre speranze nel futuro, attraverso i nostri figli” queste riflessioni sulla storia non sono le parole di un letterato o del protagonista di un film, bensì di Naomi Hunter ovvero interessante figura del video game Metal Gear Solid.
Questo videogioco, shot’ em’ up ormai dal fascino cinematografico, ha una lunga storia alle spalle (nasce nel 1987) ed è giunto alla sua V edizione che si intitola The Phanton Pain.
La moto usata dal protagonista del gioco Solid Snake, è una bella Triumph Bonneville T100 che tutto sembra fuorché una “tranquilla Inglesina da passeggio”.
Questa bicilindrica nera opaca “da battaglia” nominata VTB:1/Venom è stata costruita veramente dagli uomini Tiumph che l’hanno portata al MCM London Comic Con, ma la moto verrà esposta durante altri eventi Triumph durante l’anno.
Una special derivata da un videogioco potrebbe fare storcere il naso ai puristi, ma la “Bonnie Venom” così “dark” e con disegni (quasi serigrafici) di stampo militaresco affascina.
I “ruotoni” tassellati e le forcella con le molle esterne fanno pensare subito ad una moto da assalto. Il faro giallo (particolare molto cool) e le borse laterali di juta danno davvero l’impressione di un mezzo forte e pronto alla battaglia. I particolari in rosso brillante (coperchi teste, pinze freno e manopole) regalano invece quel pizzico di grinta sportiva che fanno della Bonnie una moto “operativa” ma al tempo stesso molto appariscente.
Per quanto riguarda il sound, gli scarichi tagliati offrono sicuramente una colonna sonora all’altezza del look “army”. Dettagli come le pedane da off-road della Triumph Tiger e le leve sportive Triumph, contribuiscono a rendere questa moto unica, tanto quanto il suo pilota fatto di poligoni e rendering .
La storia, oltre a portare aventi sogni è un filo conduttore di tutto, se ci pensate . Triumph e Barbour, leggendario brand di abbigliamento inglese, sono legati storicamente dalla passione e hanno celebrato la loro attuale collaborazione con una moto davvero speciale.
La BIT1 Street Tracker è una Bonneville “flat-track” di carattere. Caratterizzata da una posizione di guida classica e da linee aggressive che evidenziano il celebre bicilindrico parallelo Triumph, non sembra essere pensata come moto con compromessi. Basta che date un occhiata al cerchio anteriore…non vi sembra manchi qualcosa? Si anche sulla manopola sinistra…avete capito bene: come una vera flat tracker americana il freno anteriore non è previsto. La curva si fa derapando col posteriore. Punto.
Non cercate altri confort inutili su questa moto dura e pura: il telaio è stato ampiamente modificato, sono stati tolti le pedane del passeggero, il sotto telaio posteriore e il vano batteria. Del resto una vera tracker non ha bisogno di altro che non sia un bel motore, delle ruote a raggi e poco altro.
Magari non guastano ammortizzatori K-Tech Razor al posteriore e la totale sostituzione della forcella Bonneville con un bel “duo” proveniente dalla Street Triple R. Questa unità ammortizzante color azzurro elettrico trova il suo abbinamento nelle molle posteriori dello stesso colore, nel carter cambio e nelle svasature del serbatoio. Il resto della livrea è in uno riuscito nero opaco tanto combattivo quanto elegante.
Ovviamente i parafanghi non sono contemplati e campeggia una bella scritta 1936 sulla tabellina laterale porta numero, per ricordare la data di fondazione di Barbour, il marchio storico di abbigliamento british che ha firmato questa Bonneville “storica” dei giorni nostri.