Icon Dromedarii – Quante volte avete visto film dall’ atmosfera post-atomica come Mad Max oppure il cartone animato Hokuto No Ken al quale la nostra intro fa riferimento? In tutte queste avventure, ambientate in un mondo reduce da una guerra nucleare, si vedono spesso auto o moto adattate a solcare deserti o addentrarsi tra le macerie di quel tragico paesaggio futuristico.
Con questa atmosfera in mente, i ragazzi di Icon hanno pensato di realizzare una moto vera, pensata per situazioni limite in cui l’ambiente sia poco ospitale. Un mezzo che permetta di spostarsi per tanti chilometri sullo sterrato senza frequenti rifornimenti di carburante.
La moto scelta per concretizzare tale idea è una Triumph Tiger 800 XC del 2011 che è stata modificata solo nell’ impianto di scarico con l’installazione di un italianissimo Leo Vince. Questa modifica provvede a dar voce al selvaggio tre cilindri inglese alleggerendo,k nel contempo, la moto. Per il resto le modifiche sono soprattutto estetiche e “pratiche”.
Per affrontare un deserto, oltre ad un assetto particolare, c’è sicuramente bisogno di grande autonomia. Per implementare questo aspetto sono stati montati sulla Triumph dei serbatoi addizionali: due taniche poste ai lati del serbatoio che, pur non essendo esteticamente gradevoli, aumentano di parecchio il raggio d’azione di questa tre cilindri “desertica”.
L’abbinamento serbatoio maggiorato + codone è riuscitissimo: non a caso la parte posteriore è una coda ex- 916 che di stile ne aveva da vendere. Dietro la sella, montata su un nuovo telaietto posteriore, appare inoltre un pratico portapacchi robusto e con una discreta superficie di appoggio.
All’ anteriore, al posto dei fanali di serie, appaiono due proiettori di dimensioni importanti ma la batteria che li alimenta è un leggero esemplare in litio che, grazie alle sue doti di leggerezza intrinseca, snellisce decisamente il peso globale della moto.
A livello di assetto la moto si poggia su di un anteriore Ohlins e ruote a raggi gommate Continental TKC80, famose per la tassellatura importante.
Se l’obiettivo era quello di evocare un epoca post nucleare e/o un mezzo da deserto, siamo sicuri che gli obiettivi sono stati centrati entrambi visto che, anche la colorazione, ricorda un po’ quella degli Hummer utilizzati durante le guerre del Golfo.
Il nome di questa special pare evochi una legione romana che per prima utilizzò i dromedari come mezzo di locomozione nel deserto e il nome ci pare davvero azzeccato vista (senza offesa) una certa somiglianza con il resistente animale gobbuto.
Su una cosa dobbiamo essere sinceri: capacità di sopravvivenza e durata vere o presunte che siano, noi con questa moto ci andremmo anche solo (piacevolmente) in vacanza al mare…