Yamaprilia 350 – Gareth Evans è la mente malata (in senso buono) che sta dietro a questo ibrido tutto cattiveria e inquinamento. Il telaio della RS250 è sempre stato bellissimo oltre che efficientissimo ma quel “gran pezzo” di alluminio poteva supportare anche qualcosa di più del 2 cilindri di origine Suzuki che era montato in origine sulla moto veneta.
Il sud africano Gareth, cresciuto su moto a due tempi, racconta di aver avuto un Italjet per il suo primo compleanno (!) grazie a genitori che hanno supportato la sua grande passione per le moto e per le corse.
Come tanti tra noi pensa che anche se le nuove 4t con elettronica evoluta possano essere più veloci in circuito, le vecchie due tempi vincono in sensazioni e divertimento a mani basse. E forse non sono proprio pochi che la pensano così, dato che, quando Evans ha portato la sua belva in circuito non si sono radunati una o due persone per vederla ma una vera e propria folla….
Inizialmente l’idea era di realizzare una supersportiva basata sul 4 cilindri della RG 500 Gamma o il v4 della Yamaha RD 500. Poi la scelta è caduta su un più semplice bicilindrico RD 350, meno complesso, più leggero e con grandi margini di sviluppo della potenza.
Per il telaio la scelta è stata molto più facile: come abbiamo detto il telaio Aprilia della RS è stupendo oltre che funzionale e Gareth aveva già visto delle conversioni di questo tipo precedentemente. All’anteriore, per non farsi mancane niente, troviamo una forcella di una Panigale e al posteriore un Ohlins TTX adattata al forcellone (modificato) della RS.
Se già così questa moto sembra leggera, perché non esagerare mettendo dei bei cerchi in carbonio?! Ed ecco comparire due bei BST con freni Brembo race spec da 320 che, a detta di Gareth, sono potenti al punto che quando si frena pare di buttare l’ancora nel cemento…
Per quello che riguarda il gruppo termico di originale Yamaha è rimasto davvero poco, anche il basamento è stato rifatto dallo specialista Banshee, dentro si è levigato e limato x bene e i componenti sono stati sostituiti con altri aftermarket (canne Athena e pistoni Wossner + bielle Hinson).
I carburatori sono dei Kehin PWK da motocross alimentati da filtri BMC, il radiatore è un H20 performance Italia, realizzato qui da noi su specifiche richieste di Evans che a quanto pare con i disegni in 3d non se la cava affatto male.
Tutta la viteria della moto è in titanio e molte parti alleggerite sono state fatte da Gareth in persona in lega di alluminio 7075. Ovviamente la cura dimagrante drastica è evidente anche dalle sovrastrutture che, realizzate in fibra di carbonio, pesano meno di un kg in totale…
La moto che vi abbiamo descritto è leggera e cattiva e crediamo che oltre alle pure sensazioni sarà anche una vera gatta da pelare per numerose ss in circuito. Secondo noi questa 2T da trackday è anche bellissima con un aspetto filante e minimal che sembra voler dire alle altre moto: “Prova a prendermi se ci riesci!”
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