Ducati Scrambler Special – La “land of joy” della Scrambler si arricchisce di fanstasia ed estro, fantasia affidata a tre maghi delle special, gente tosta e un po’ folle: Deus Ex Machina, Officine Mermaid Milano e Mr. Martini.
Tre progetti diversi per tre differenti special (Scrambler Ducati Custom Rumble Kick Off Project), le prime tre “ufficiali”, realizzate sulla base della nuova Ducati Scrambler, una delle moto più discusse del momento. Deus Ex Machina di Milano ha proposto la propria idea della Scarmbler Full Throttle; Officine Mermaid di Milano ha interpretato alla sua maniera la Scrambler Urban Enduro; mentre Mr. Martini di Verona ha realizzato la propria Scrambler Classic.
L’idea di Deus parte dallo “spogliare” la Scrambler lasciando più telaio possibile in vista (telaio molto bello). All’estremità il codone in pezzo unico, la tabella porta numero e il faro anteriore si ispirano alle moto da Speedway. Il parafango anterioere asimmetrico, il filtro conico nel telaio, il freno a disco e lo scarico su misura completano il progetto. Il nome del progetto arriva direttamente dalla Deus Australia, in particolare dal direttore creativo Carby, che ha chiamato la moto “Hondo Grattan” nome del famoso cavallo che ha vinto tutto ad Harold Park. Il colore scelto per la Ducati Scramlber Special, è un giallo molto solare che ben si abbiana all’azzurro chiaro della sella e al nero del telaio. Ultimo tocco di stile: la sottile luce posteriore nel codino.
La Ducati Scrambler Special di Mr.Martini, Nicola Martini, realizza una Cafè Racer dall’anima americana. Il nome S.C.R. (Scrambler Cafe Racer) ben identifica il progetto, che di fatto è un mix dei due stili con particolari come lo scarico alto e le gomme tassellate rimaste “scramlber”. Il cupolino è stato sostituito così come il codone posteriore, lo scarico full, i supporti delle pedane il manubrio e il mono posteriore. Mr. Martini ha scelto un look “total black” per la sua S.C.R. con alcuni elementi grigi e cromati.
Officine Mermaid ha interpretato la Ducati Scrambler con una linea più “rude”, grezza, spartana. Il serbatoio sverniciato e trattato a mano dà subito l’impronta al progetto. I parafanghi, in ferro, sono lasciati al vivo e spazzolati. Tutto è stato ridotto all’essenziale ed è stato tolto il superfluo. Il fanale anteriore giallo e di diametro piccolo e faretto di lato che richiama il mondo dei “rally”; richiami al mondo fuoristradistico anche sulle gomme tassellate con cerchi 21 pollici all’anteriore e 18 al posteriore. Ultimo tocco di stile, nelle manopole in pelle verde vintage. Il nome? Non poteva che essere “Scratch” parola inglese che significa graffiato, rovinato.