DeBolex Ducati 749S – Non abbiamo mai amato le creazioni di Pierre Terblanche in Ducati (eccetto la mitica Supermono), dobbiamo ammetterlo. Dopo anni di Robbiano. Tamburini e Miguel Galluzzi, lo stile particolare del designer sudafricano ci aveva deluso. Stilisticamente parlando, le linee omogenee delle precedenti bicilindriche erano diventate “interrotte e spigolose”, i silenziatori che rendevano le code lunghe e faretti tondi all’anteriore davvero parevano qualcosa di estraneo al mondo Ducati fino ad allora conosciuto.
Continuiamo a preferire altre fasi della storia dell’azienda Bolognese che in quegli anni ha comunque prodotto moto tecnologicamente fantastiche e di grande successo sportivo e commerciale. Le 999 e 748 non solo andavano più forte con un motore che allungava di più ma erano anche più comode da guidare.Per questo motivo quando vediamo una special su base 999 o 748 non siamo mai indotti a soffrire di quella sensazione simile alla lesa maestà che avremmo per altri modelli e accettiamo di buon grado le ardite special create attorno ai primi Testastretta.
Non sappiamo se gli inglesi Calum Pryce-Tydd e Des Francis della deBolex devono aver pensato le stesse cose quando hanno deciso di “immolare” una veloce 749S al dio delle custom made ma di sicuro approviamo il risultato delle loro sudate ore di lavoro.
Se vi conquista il gibboso serbatoio (handmade) che copre parte dello splendido telaio a traliccio o siete innamorati del colore sappiate che le decisioni che sottendono a questi risultati sono state il frutto di intense discussioni, poiché dalla mente di Calum si è dovuti passare alla concretizzazione grazie alle mani di Des, il quale non ha il dono della telepatia e, spesso, ha dovuto capire e smussare i sogni del suo socio.
Ciò nonostante, i due hanno lavorato uniti dalla stessa fiamma della passione che accomuna tutti i customizers veri, infatti Calum racconta sorridendo: “Quando tutti i componenti tornavano dalla verniciatura in polvere e vedevamo tutti i pannelli dipinti, eravamo come bambini in un negozio di giocattoli, desiderosi di rimontare la moto e vedere come appariva finita”
I colori così incredibilmente racing e azzeccati sono presi “paro paro” dal mondo delle corse: il blu è fortemente ispirato ad un colore Porsche mentre quel grigio così unico viene dalle mitiche Ford GT 40 che correvano nei favolosi anni 60’.
Il tocco di genio di questo lavoro forse è stato il modo in cui è stata spogliata la bolognese. Ci spieghiamo meglio: senza carene purtroppo, la 748 ha tanti componenti che sono abbastanza antiestetici così si è deciso di nasconderli nel puntale grigio che vedete. Altra giustissima modifica è stata apportata al posteriore, dove il telaietto nero è molto più fine di quello standard e il sinuoso cupolino sovrapposto ci calza davvero a pennello.
Nonostante la 749S sia una supersportiva vera con motore raffreddato a liquido con tanto di radiatori importanti, l’intento di mostrare il bel bicilindrico al meglio è riuscito, ciò appare evidente soprattutto dal lato destro dove sono state lasciate scoperte le cinghie della distribuzione e la campana della frizione è stata bucherellata ad arte.
Il cupolino, anch’esso fatto a mano, ci fa venire in mente le gare di moto da corsa degli anni 50’, un epoca lontana in cui in Inghilterra esistevano tanti vittoriosi marchi di moto che furoreggiavano nelle gare nazionali e non. In Italia forse la situazione era ancora più rosea perché le aziende di moto erano maggiormente competitive rispetto a quelle oltre manica e una casa come la Ducati che fa moto dal 1946 e, tra alti e bassi, vive splendidamente ancora oggi.