BMW K1.1 LMS – “Michele come sei messo con l’impianto elettrico della Honda?”, “Michele la sella di quella Guzzi l’hai finita?”, “Michele ti ricordi della frizione della RSV?”.
Questo è il pane quotidiano di un customizer di professione che sguazza nel mondo delle moto ma sente anche lo stress quotidiano di tanti lavori da finire. Ne sa qualcosa l’amico Alessandro che più di una volta si è sentito rispondere dall’esausto ma sempre educato Michele: “lasciami stare”.
E’ proprio durante le lavorazioni su una nera BMW K 1100 che, scherzando, Alessandro ha deciso di chiamare quella moto LMS, acronimo proprio del “lasciami stare” di Michele.
Diversamente dalla loro prima special, la BMW 001, i ragazzi della M.G Moto di Bottanuco (BG) hanno allestito una moto su ordinazione di un cliente, mettendo mano ad una quattro cilindri bavarese della serie K con motorone “a sogliola”.
La moto, che nel 1993, nasce come una grande stradista semi-carenata, è stata spogliata del superfluo ed ora ha un fascino dark ed aggressivo. Cattura lo sguardo grazie a delle gomme dai tasselli di generose dimensioni, un serbatoio nero con filetti argentati e svasi con alluminio a vista. Un tank che richiama a perfezione la grande tradizione sportiva della casa tedesca e ben si intona con l’anima “dark” della moto.
Appena sotto il serbatoio troviamo i fianchetti di raccordo con il radiatore rivestiti in pelle nera, la stessa pelle che degli specialisti ex Recaro hanno cucito con dovizia per confezionare la bella sellona che segue la forma del telaietto posteriore ed ospita un passeggero senza problemi.
Due tocchi hand made non da poco sono lo scarico quattro-in due-in uno realizzato artigianalmente e i fianchetti laterali in lamiera verniciati di nero; particolari questi, che ben si accordano con le piastre porta pedane con il logo M.G in argento su sfondo nero.
Esteticamente, a parte i soffietti in gomma sulla forcella anteriore forse non proprio calzanti in maniera perfetta e l’attaccatura della sella al serbatoio non chirurgica questa K1.1 LMS appare armonica e proporzionata nelle forme, nonostante l’importanza del grosso blocco motore e l’inclinazione della forcella accentuata.
Alla guida, il sound è una vera goduria e il tiro del quattro cilindri è un portento, se non si stringe bene il serbatoio con le gambe questa K tenta di scappare via in maniera piuttosto selvaggia!
Il cambio, come sul modello di serie, ha rapporti abbastanza corti: quello che su una tourer poteva essere quasi un difetto, su una special naked/scrambler come questa rende la guida divertente e scattante, nonostante la massa non certo contenuta del mezzo.
Questa moto, come molte special, ha un carattere tutto suo su strada, certo i tasselli non permettono follie in piega ma sul dritto non si avverte molto il profilo da fuoristrada della gommatura e sono sicuro che il proprietario sarà troppo impegnato a fare dei guduriosi scoppiettii in rilascio per fare caso ad altre cose…
Alla fine della nostra prova veniamo a sapere che anche in casa M.G. Moto non c’è due senza tre: Una nuova creatura made in Bottanuco sta per prendere vita ma stavolta questa “signorina”non parlerà tedesco…
Stay tuned!