RD 500 By Wolfang Hromada – Si lo sappiamo che se siete nati pochi anni fa’ questa special potrebbe non dirvi nulla.Di fatto è “solo” una special che ricalca una race-replica di parecchi anni fa. E nulla di più…tutto qui??
Chi vi scrive non riesce proprio a pensarla così. Da una parte perché in quegli anni c’era già la voglia di cavalcare una moto del genere e dall’ altra perché quelle due tempi da gran premio e le relative race replica sono epiche e cattive come difficilmente una moto può esserlo oggi.
Abbasso il cinismo e viva la sincerità! Questa moto è fantastica! Leggera, aggressiva e con una livrea che richiama alla mente la mitica Yamaha YZR 500 di Wayne Rainey. Di fatto non è solo la “divisa” Marlboro a richiamare la YZR ma le carene sono addirittura le stesse della due ruote da competizione (stagione 1991) che ricoprono una RD 500 radicalmente modificata.
A metà degli anni 80’ questa moto se la giocava con la ancor più potente Suzuki RG 500 per essere la migliore race-replica stradale in listino e a parte qualche cavallino in meno, la RD forse era anche più dotata esteticamente della cattivissima gamma.
L’austriaco Wolfang Hromada è finito su un sito di fan della RD 500 quasi per sbaglio. Poi si è talmente innamorato della moto giapponese che ne ha comprate addirittura due!
Una delle due yamaha è rimasta originale, l’altra la vedete nelle foto ed è strepitosa nella sua somiglianza alla moto da corsa a cui vuole assomigliare.
Wolfang non ha badato solo all’estetica però: non si è risparmiato, infatti una “rinfrescatina” al V4 due tempi che è stato elaborato dagli esperti di ATR e dotato di filtri di aspirazione K&N. Allo scarico quattro belle espansioni Jolly Moto da GP sono “impreziosite” da altrettanti silenziatori di una TZ 250.
Per evitare che il v4 liquid cooled così pompato si scaldi troppo si è “rubato” il radiatore di una più moderna Kawa ZX7R che ha l’arduo compito di stemperare i bollenti spiriti della pepata Yamaha.
Il telaio della RD, pur non avendo la rigidità di un telaio moderno, appare già molto bello e forse per questo Wolfang ha pensato di tenerlo tale e quale (a parte la colorazione in nero). Il forcellone, invece, proviene da una pistaiola Aprilia RS 250. All’avantreno spicca la forcella dorata Ohlins che di sicuro non sarà costata poco all’appassionato austriaco ma siamo sicuri dia un sostegno più che perfetto alla moto. Oltre alla stabilità non si è badato a spese nemmeno nel reparto freni: Dischi e pinze provengono infatti da una Ducati 996R da gara. Sempre dal mostro di Borgo Panigale viene la ruota anteriore mentre il posteriore è di una CBR 900RR.
Ultimo colpo al cuore (di invidia lo ammettiamo) il cruscotto con gli strumenti “affogati” nella gomma piuma e cronometro multifunzione integrato. Che meraviglia!