OV-23XV – La Over è un’azienda giapponese che mi sento di equiparare in parte alla nostra Bimota.
Ha sempre cercato di realizzare moto con telai originali e ingegneristicamente avanzati cercando di migliorare le moto giapponesi (e non solo) normalmente sul mercato.
Ai tempi d’oro della nostra passione motociclistica (anni 90’ per intenderci..) la Over corse anche nel fantastico campionato Supermono dove gareggiava la Ducati con la 550 Supermono, la Gilera con la Saturno e tante altre moto semi artigianali costruite con passione e tanta fantasia.
Impossibile non ricordare i telai a traliccio di alluminio della Over che hanno poi equipaggiato anche qualche “blasfema” Ducati bicilindrica con raffreddamento ad aria.
In quest’ottica del “lo famo strano” Kensei Sato, vulcanica mente e braccio della Over, ha pensato bene di tentare di qualificarsi sulla griglia della celeberrima 8h di Suzuka con una special con motore Yamaha MT 01.
Si avete capito bene: nell’ ormai lontano 2004 la Over ha scelto un motore considerato già ai tempi un grosso e pacioso propulsore da passeggio per correre la gara più famosa del Giappone.
Per cominciare la sfida si è cominciato subito con l’allegerimento dell’albero motore dal peso non proprio piuma di 20 kg e con la sostituzione delle bielle di serie con delle Carrillo in titanio. Si è poi deciso di cambiare i profili degli alberi a camme, sviluppati dallo specialista di twin americano Patrick.
Il grosso 1670 cc. ha ricevuto dei corpi farfallati da 42 mm con iniezione Mitsubishi ad iniettori singoli per ogni cilindro e lo scarico dall’andamento complesso è diventato un due-in uno- in due. Volete sapere quanta “birra” la Over racing ha tirato fuori con queste modifiche? Dopo questi lavori al gruppo termico e allo scarico si sono ottenuti 115 cv a 5800 giri al minuto e una coppia di ben 157 Nm a 5000 giri.
Certo, oggi non sono valori stratosferici ma la moto con il mitico telaio Over è arrivata a pesare solo 209 kg a secco che, se conoscete il motore in questione, non è affatto un alleggerimento da poco….
Chi ha guidato questa bestia racconta che l’agilità della moto è buona anche se la concentrazione della massa centrale del peso fa si che bisogna abituarsi al cuore di pietra di questa moto. La rapidità nei cambi di direzione quindi non è il suo forte ma il motore ha una spinta pazzesca che la fa assomigliare a qualcosa tipo un trattore turbo compresso! Certo l’enorme coppia è tutta a regimi intermedi ma basta a mangiarsi per bene le gomme e per spingere la OV-23XV a 248 km/h!
Le prestazioni invecchiano più di ogni altra cosa ma l’aspetto racing di questa moto non tramonta così in fretta. Ancora oggi è bellissima, già nel 2004 aveva aggressività di una R1 2008 ma un disegno più originale, racing e tecnico insieme…..davvero fantastico.Guardate le lunghe prese d’aria laterali e il carter frizione semi-scoperto… certo i silenziatori sono lunghetti ma tutto il resto è bellissimo e prezioso come solo un pezzo artigianale può esserlo.
Chi ha detto che i giapponesi sanno solo copiare?