Kawa “Moriwaki” by DNA CC – Cosa c’è di più bello che realizzare un progetto portandolo a termine con successo? Brian Kidd, il proprietario australiano della special di oggi fa il project manager quindi di progetti se ne intende ma anche per lui fare una custom era una cosa totalmente nuova. L’idea è venuta acquistando una Kawasaki Zephyr del 91’ comprata da un amico per soli 500 $. Appena presa, Bryan ha subito pensato di farci qualcosa di figo e per questo non ha tardato a contattare i maghi australiani di DnA Custom Cycles.
L’idea che è maturata pian piano (ispirandosi anche ai lavori di Wrenchmonkees) era quella di rendere la timida Zephyr una fiammante replica di una endurance anni 80’: la classica trasformazione, insomma, da sguattera a principessa.
Pian piano le modifiche sono cominciate. Per prima cosa si sono messi dei bei carburatori CR29 e montato un bel kit big bore grazie all’ aiuto di Sydney Motorcycle Transport. Succesivamente DNA ha lavorato duro per adattare l’appariscente cupolino ed adattare il forcellone di una ZRX 1200. La forcella anteriore è stata prelevata da una mitica Kawa ZXR 750 mentre i freni anteriori provengono da una’altra supersportiva: la Suzuki GSXR750.
Come già accennato, l’estetica di questa moto è appariscente e molto vivace. La verniciatura (inizialmente nata da un errore) è stata curata da Pete di Cutting Edge e riprende la livrea della Kawasaki Z1 modificata da Moriwaki nel 79′ in una bestia mangiacordoli da 125 cv.
La Z1 menzionata però era naked, mentre questa Zephyr ha un cupolino più semicarena e puntalino che la vestono molto bene ed in maniera più moderna. I proiettori (come sulle splendide creature di XTR Pepo) sono proprio in stile endurance, vistosi e potenti ma montati sopra la carenatura quasi come “optional” dal sapore estemporaneo.
Se vedete le foto in questa pagina, potete constatare con noi che il progetto di Bryan è stato portato a termine con grande successo. La moto sembra proprio una bestia da corsa degli anni 80’ ma se guardate bene il serbatoio non riesce a mentire: è sempre quello della nuda Zephyr. Un tank più squadrato, forse, avrebbe reso al meglio ma forse Bryan in cuor suo sa che c’è qualcosa nelle special (e non solo) che deve ricordare come si era prima e come si è divenuti dopo, proprio per capire quanta strada si è fatta.