Ducati 860GT Racer Turbo – Immaginate di essere un customizer e che un cliente che vi porti una Ducati 860 GT fine anni 70′. Sicuramente pensereste a come stupirlo ma la cosa non vi farebbe dormire sonni tranquilli in un mondo sovrabbondante di special realizzate magari, attorno ad un simile bicilindrico “ad elle”. Noi, sinceramente, saremmo un filo in difficoltà mentre Max Hazan non è mai impensierito da queste situazioni perché è un artista delle moto custom, il suo talento lo porta sempre un gradino più in alto della massa e lo ha dimostrato ancora una volta mettendo le mani su questa Ducati 860 GT dell’era Taglioni.
La scintilla della creazione è partita dall’ idea di mettere un turbo a questo motore bolognese del 79′. Detto così potrebbe sembrare facile ma Max ha dovuto fare a pugni, anzi a calci con il kickstart e con le svariate combinazioni nella configurazione di turbo e propulsore.
Con tre motori ricostruiti, due turbo di dimensioni diverse c’è stato tanto da lavorare per trovare la giusta configurazione. Innanzitutto è stata installato un sistema di frizione idraulica per diminuire lo sforzo necessario per azionare la leva, questo perché il motore ha un rapporto di compressione di ben 9:1.
Sono state testate tre diversi tipi di impianti di lubrificazione, quattro diverse posizioni del boost , due sistemi di iniezione e circa 30 combinazioni di getti. Alla fine dei vari test Max ha dichiarato di aver imparato molto e che ora potrebbe sistemare un turbo come questo in appena 30 minuti.
Il suddetto sistema, che nello specifico è un Turbo Garrett GT15, sovralimenta il V2 italiano che “beve” grazie a due generosi Weber DCOE 40. Fin qui avete letto di tanto lavoro e di una personalizzazione spinta del propulsore ma sappiate che anche il telaio è stato oggetto di grande cura e non ha fatto impiegare a lui e i ragazzi meno tempo e fatica. Max ha addirittura ricostruito il telaio da zero con tanto chromo-molibdeno e bravura per farci entrare il motore insieme alla turbina.
Il risultato estetico, come vedete, è strabiliante: non abbiamo il moderno traliccio Ducati pur con un colore che ricorda quello dei primi monster e SS ma non abbiamo nemmeno un vecchio doppia culla troppo vintage. La moto è snella ed ha una linea affilata, dinamicamente cattiva con carter anni 70’ ed il freno a tamburo al posteriore. Così assemblata, la moto è unica e fantastica. Anche il cupolino affilato con un plexiglas trasparente è assolutamente inedito. La livrea nera e il codino ancora più appuntito del cupolino evocano quei disegni a matita di concept che non divengono mai realtà oppure si arrotondano ed appesantiscono quando diventano un modello in produzione.
Abbiamo dimenticato di citarvi il monoammortizzatore posteriore orizzontale linkato ad un forcellone a traliccio…perdonateci ma in questa moto ci sono talmente parti che vi fanno dire “wow” che vederla di persona vi farebbe restare senza parole…e non avete ancora sentito il suo sound…
Proprio il sound, dice Hazan, è quello che lo ha spinto a montare un turbo su questa Ducati: sentire “lo sbuffo” del compressore ad ogni cambio di marcia è, secondo lui, un po’ troppo “Fast and Furious” ma comunque altrettanto figo. Come dargli torto?