Chang Jiang CJ750 Diablo – Non capita così spesso di trovare una custom bike così equilibrata e riuscita che non sia una Harley Davidson.
Questa moto è quanto di più lontano ci possa essere da una V-twin di Milwaukee, almeno geograficamente parlando, ma anche per quello che riguarda l’impostazione del prodotto. Ci spieghiamo meglio: la Harley viene dal più grande paese capitalista del mondo e mostra con l’opulenza della sua cilindrata che “bigger is better”; la nostra moto di oggi ha origine nella Repubblica Popolare Cinese che, anche se oggi la cosa suona strana, per molte ragioni non è quello che si possa definire lo stato capitalistico per antonomasia…
A maggior ragione, quando la Chang Jiang CJ750 è nata, la Cina era diversa da ora e questo prodotto era una moto fatta per l’esercito del grande stato asiatico con l’obbiettivo primario di essere semplice ed affidabile, non di certo uno scoppiettante chopper da far viaggiare sulle highway degli states.
Le cose però, come la Cina stessa dimostra cambiano, ed oggi si può ammirare questa vecchia boxer cinese con progetto di derivazione BMW R32 far bella mostra se con cromature e cerchi larghi, manco fosse un chopper made in USA.
Il suo proprietario voleva un chopper compatto, con motorizzazione boxer, serbatoio piccolo, ruota anteriore da 19 e posteriore largo da 16. Voleva inoltre far passare entrambi gli scarichi da un lato. Di sicuro uno con le idee chiare.
La verità è che l’operazione di trasformare la Chang Jiang in un chopper compatto è davvero ben riuscita: la moto è equilibrata nei volumi, l’alluminio e il cromo le donano molto, soprattutto in contrapposizione con il rosso di sella trapuntata e delle manopole con leve old style.
Il motore è un 750 che nella configurazione standard erogava 27 CV ma esisteva in una “pompatissima” versione da 32 CV. Questo boxer è bello da vedere perché non è troppo sporgente ed è complesso e rustico al punto giusto per fare una grande scena. Certo Le sue prestazioni motoristiche non sono di rilievo ma su un chopper contano altre cose come il sound. Qui i valori tornano alti con un doppio scarico affiancato sul lato destro che produce una sinfonia assolutamente inaspettata per questa bicilindrica “occhi a mandorla” dall’aspetto davvero sexy.
Grande parte dell’ effetto scenico lo creano il ruotone posteriore “fatty” con banda bianca ma anche il cardano nudo cromato così come l’aspetto spartano del tamburo anteriore che fa molto easy rider.
Una ultima curiosità riguardo il proprietario di questa bella moto: si chiama Thomas ed è di Stoccarda. Avete capito bene: una bicilindrica boxer assemblata da un tedesco… Come dire: date a Cessare qui che è di Cesare.