BMW Nine T Special – La pausa pasquale è appena terminata e le mie uova non erano abbastanza grandi da contenere una moto anche le vostre?
Ad ogni modo avrei voluto trovare dentro questo enorme uovo di cioccolato una delle tre special che vi mostro oggi. Vi sto parlando di quattro superbe realizzazioni su base BMW R NineT, assemblate indovinate dove?…in Giappone!
Ammetto di essere un filo pregiudiziale pensando all’estro e alla creatività degli artigiani del sol levante ma queste quattro “bellezze” realizzate su richiesta della BMW Motorrad Japan fanno subito piazza pulita di ogni retrogrado pregiudizio riguardante la fama di “copioni” dei giapponesi.
La prima BMW Nine T Special che vedete si chiama Highway Fighter. Un mezzo poderoso realizzato da Kaichiroh Kurosu della Cherry’s Company, l’atelier dove prendono vita moto di ogni tipo, spesso dall’aspetto “post-atomico” come questa BMW. Nonostante infatti, i richiami alla tradizione corsaiola del marchio bavarese siano presenti (vedi il nero e la doppia riga bianca sulla carena), la Higway Fighter ricorda le moto usate nel film di Mad Max e non sfigurerebbe nemmeno tra le pagine di un fumetto di Kenshiro.
Cyclone è il nome della seconda special, lo direste mai che ha come base la stessa moto della special precedente? Go Takamine e i ragazzi di Brat Style hanno reinterpretato qui il mito dell’America retrò e del dirt track. L’uso di parti cromate, un elegante serbatoio a goccia e gli splendidi cerchi a raggi sono degli elementi che fanno sembrare davvero questa BMW proveniente dai mitici 50’. Non mi sembra troppo blasfemo considerarla americana quasi quanto un Harley Davidson e ci vedrei bene in sella un Elvis in giacca bianca ed occhiali da sole oppure un pensieroso Steve Mc queen con una sigaretta in bocca ed un giubbetto di pelle nera.
Se il nome della terza special è abbastanza banale non lo è la moto stessa, credetemi… La Boxer ideata da Hidden Togashi della Hide Motorcycle appare come una sportiva dall’aspetto inedito: una carenatura bombata con filetti bianchi si accorda “stranamente” ad un corto codino di alluminio, dalle forme squadrate. Il serbatoio, sempre in alluminio grezzo, è talmente ben lavorato che sembra ricoperto da più mani di trasparente protettivo (che non ci sono). Originalità a mille e cura dei particolari anche.
Shiro Nakajima e tutto lo staff di 46 Works sono i responsabili della mia malsana fantasia dell’uovo pasquale ripieno di moto. La fantastica Clubman Racer è una caffè racer ma dall’aspetto assolutamente odierno il chè ha qualcosa di paradossale…insomma se venduta in serie qualche anno fa sarebbe stata la perfetta concorrente della bella ma purtroppo poco venduta Ducati Sportclassic 1000 Sport, una moto (scarichi di serie a parte) davvero ben riuscita.
La Clubman Racer, pur derivando anch’essa dalla BMW R NineT come le altre, sembra davvero troppo compatta e minimale per avere quel telaio e quel motorone, ma in Giappone sanno fare miracoli e riescono ad assemblare persino una BMW che è meglio di una BMW. Peccato solo che non ci stia in un uovo di Pasqua…
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